Misurazione dell'allungo
L'allungo fisiologico è l'unica misura oggettiva che può essere ricavata sull'arciere, ed è in funzione della lunghezza delle braccia, larghezza delle spalle ed assetto generale di tiro. È una misura "propria" che viene definita con l'arco teso dal punto di contatto al viso della mano della freccia (punto di rilascio), alla linea verticale che è tangente al punto più profondo dell'impugnatura dell'arco, il "pivot point", corrispondente alla localizzazione del "berger button" o bottone di pressione negli archi moderni, od in ogni caso al punto in cui la freccia deve essere tangente all'arco sull'impugnatura in quelli più tradizionali.
Osservazioni e conoscenza preliminari
È ovvio che un arco ben strutturato, con tutte le carte in regola ed i requisiti necessari, senza la freccia appropriata non rende affatto. Un grande capo pellerossa diceva così a proposito del problema: "ogni arco è un buon arco, l'importante è che la freccia sia dritta" (CRAZY HORSE). E la freccia non deve solo essere dritta.
I fattori che pesano sulla dinamica della freccia sono numerosi.
Naturalmente affrontandoli separatamente è possibile comprendere come la loro combinazione determini comportamenti così vari nella pratica.
Lo spine
Spine è una parola inglese che significa "spina dorsale", e che, come al solito, sottintende multiformi significanze. Può interpretarsi come
flessibilità, capacità di flettersi, elasticità e resilienza. La sua misura però è di carattere eminentemente statico.
Viene ottenuta misurando la flessione dell'asta vincolata su due supporti posti a mezzo pollice dalle estremità con un peso di circa due libbre (1,94)
gravante al centro. Il valore è in millesimi di pollice.
La flessibilità dell'asta rappresenta un fattore estremamente importante nel rapporto arco-freccia. Risulterà chiaro dopo aver affrontato il problema
seguente.
Il paradosso dell'arciere
L'arco, mediamente impiega 1/250 di secondo a chiudersi, dal momento del rilascio. Durante quest'intervallo la freccia dovrebbe subire un ciclo di tre "curvature" complete, sempre con la corda connessa alla cocca. La corda stessa percorre una traiettoria sinusoidale smorzata, in virtù del fatto che un rilascio normale, per quanto ben fatto, è sempre un'azione che implica una risultante tra una coppia di forze non in asse. La corda possiederà questa traiettoria sinusoidale più o meno accentuata in funzione del rilascio più o meno buono (con il rilascio meccanico, e con una buona tecnica, le oscillazioni si riducono).
Il problema, nell'accoppiare arco e freccia, è quindi quello di trovare un'asta con un grado di flessibilità dinamica (spine) adeguato, cioè con una
frequenza propria di oscillazione appropriata in modo da deflettersi quel tanto che basta a compensare questo squilibrio e rettificare il suo vettore di
moto lungo la traiettoria individuata nella linea di mira. In altre parole, la freccia deve piegarsi, e reagire all'impulso dato dalla corda
in movimento, in maniera controllata e controllabile.
Le tabelle, ben interpretate danno una classificazione delle aste sotto forma di "spine" statico. Non è assolutamente detto che due aste con lo stesso spine (deflessione statica) abbiano un uguale comportamento dinamico, se di diverso materialecostituente.
Tornando al nostro fenomeno, il suo vero aspetto "paradossale" è individuabile proprio in questa indefinibilità assoluta di padroneggiare
contemporaneamente tante variabili in gioco. Abbiamo detto che la freccia "mediamente" oscilla, visto l'impulso dato dal moto sinusoidale della corda e l'angolazione tra essa e la linea di mira, per tre volte prima dell'uscita della cocca dalla corda. Ciò mediamente avviene sempre.
I fattori in gioco sono:
a) distanza corda-arco → entità spazio temporale → durata dell'impulso
b) grado di "center shot" → deviazione tra i piani di mira e i scorrimento
c) diametro dell'asta → fattore aggravante
d) spine dell'asta → frequenza propria di oscillazione dell'asta in funzione
del materiale
e) carico e distribuzione dello stesso durante la corsa della corda → impulso ed accelerazione della freccia
f) materiale costituente la corda → elasticità intrinseca che influenza il punto di distacco tra corda e cocca
Analizziamo ognuno di essi:
a) Distanza arco-corda (brace height)
Generalmente è una dimensione determinabile durante la messa a punto preliminare di ogni arco ricurvo. Il suo giusto calibraggio implica un arco silenzioso e con scarse vibrazioni. Se la distanza è alta si avrà un carico terminale all'allungo più alto di quello per cui l'arco è stato costruito.
In compenso l'intervallo tempo/spazio per il quale corda e freccia saranno solidali sarà minore.
Con un "brace" più corto, l'effetto opposto. Maggiore energia accumulata,
maggiore velocità di uscita, maggiori vibrazioni, maggiori difficoltà nel
trovare aste adeguate (la freccia interagirà con la corda per più tempo); è da
ricercare il giusto compromesso.
b) Grado di "center shot"
I moderni archi dispongono di finestarature in grado di portare la freccia molto prossima al centro dell'arco dove
passa la linea verticale complanare al piano virtuale di scorrimento della corda.
Più vi è libertà nelle possibilità di correggere il C.S. più è possibile operare compensazioni, quindi più vi è tolleranza nella scelta della freccia (le correzioni si porteranno con il bottone di pressione).
c) Diametro freccia
È, come indicato, un fattore importante. Più la freccia è grossa, più il suo asse si discosta dall'asse centrale di scorrimento corda.
d) Spine dell'asta: vedi sopra
e) Carico e distribuzione dello stesso durante la corsa della corda.
Risulta chiaro a questo punto, come l'andamento del grafico di trazione di un arco possa rivelarci comportamenti intrinseci del fenomeno
dinamico.
I fattori che pesano sulla dinamica della freccia sono numerosi.
Naturalmente affrontandoli separatamente è possibile comprendere come la loro combinazione determini comportamenti così vari nella pratica.
Lo spine
Spine è una parola inglese che significa "spina dorsale", e che, come al solito, sottintende multiformi significanze. Può interpretarsi come
flessibilità, capacità di flettersi, elasticità e resilienza. La sua misura però è di carattere eminentemente statico.
Viene ottenuta misurando la flessione dell'asta vincolata su due supporti posti a mezzo pollice dalle estremità con un peso di circa due libbre (1,94)
gravante al centro. Il valore è in millesimi di pollice.
La flessibilità dell'asta rappresenta un fattore estremamente importante nel rapporto arco-freccia. Risulterà chiaro dopo aver affrontato il problema
seguente.
Il paradosso dell'arciere
L'arco, mediamente impiega 1/250 di secondo a chiudersi, dal momento del rilascio. Durante quest'intervallo la freccia dovrebbe subire un ciclo di tre "curvature" complete, sempre con la corda connessa alla cocca. La corda stessa percorre una traiettoria sinusoidale smorzata, in virtù del fatto che un rilascio normale, per quanto ben fatto, è sempre un'azione che implica una risultante tra una coppia di forze non in asse. La corda possiederà questa traiettoria sinusoidale più o meno accentuata in funzione del rilascio più o meno buono (con il rilascio meccanico, e con una buona tecnica, le oscillazioni si riducono).
Il problema, nell'accoppiare arco e freccia, è quindi quello di trovare un'asta con un grado di flessibilità dinamica (spine) adeguato, cioè con una
frequenza propria di oscillazione appropriata in modo da deflettersi quel tanto che basta a compensare questo squilibrio e rettificare il suo vettore di
moto lungo la traiettoria individuata nella linea di mira. In altre parole, la freccia deve piegarsi, e reagire all'impulso dato dalla corda
in movimento, in maniera controllata e controllabile.
Le tabelle, ben interpretate danno una classificazione delle aste sotto forma di "spine" statico. Non è assolutamente detto che due aste con lo stesso spine (deflessione statica) abbiano un uguale comportamento dinamico, se di diverso materialecostituente.
Tornando al nostro fenomeno, il suo vero aspetto "paradossale" è individuabile proprio in questa indefinibilità assoluta di padroneggiare
contemporaneamente tante variabili in gioco. Abbiamo detto che la freccia "mediamente" oscilla, visto l'impulso dato dal moto sinusoidale della corda e l'angolazione tra essa e la linea di mira, per tre volte prima dell'uscita della cocca dalla corda. Ciò mediamente avviene sempre.
I fattori in gioco sono:
a) distanza corda-arco → entità spazio temporale → durata dell'impulso
b) grado di "center shot" → deviazione tra i piani di mira e i scorrimento
c) diametro dell'asta → fattore aggravante
d) spine dell'asta → frequenza propria di oscillazione dell'asta in funzione
del materiale
e) carico e distribuzione dello stesso durante la corsa della corda → impulso ed accelerazione della freccia
f) materiale costituente la corda → elasticità intrinseca che influenza il punto di distacco tra corda e cocca
Analizziamo ognuno di essi:
a) Distanza arco-corda (brace height)
Generalmente è una dimensione determinabile durante la messa a punto preliminare di ogni arco ricurvo. Il suo giusto calibraggio implica un arco silenzioso e con scarse vibrazioni. Se la distanza è alta si avrà un carico terminale all'allungo più alto di quello per cui l'arco è stato costruito.
In compenso l'intervallo tempo/spazio per il quale corda e freccia saranno solidali sarà minore.
Con un "brace" più corto, l'effetto opposto. Maggiore energia accumulata,
maggiore velocità di uscita, maggiori vibrazioni, maggiori difficoltà nel
trovare aste adeguate (la freccia interagirà con la corda per più tempo); è da
ricercare il giusto compromesso.
b) Grado di "center shot"
I moderni archi dispongono di finestarature in grado di portare la freccia molto prossima al centro dell'arco dove
passa la linea verticale complanare al piano virtuale di scorrimento della corda.
Più vi è libertà nelle possibilità di correggere il C.S. più è possibile operare compensazioni, quindi più vi è tolleranza nella scelta della freccia (le correzioni si porteranno con il bottone di pressione).
c) Diametro freccia
È, come indicato, un fattore importante. Più la freccia è grossa, più il suo asse si discosta dall'asse centrale di scorrimento corda.
d) Spine dell'asta: vedi sopra
e) Carico e distribuzione dello stesso durante la corsa della corda.
Risulta chiaro a questo punto, come l'andamento del grafico di trazione di un arco possa rivelarci comportamenti intrinseci del fenomeno
dinamico.
Componenti della Freccia.
Asta: è il corpo della freccia
Punta.
Cocca: serve per mantenere la freccia alla corda durante la fase di allungo e di successivo rilascio
Alette: molto importanti, specie nelle lunghe distante, servono a stabilizzare la traiettoria di volo della freccia.
Punta.
Cocca: serve per mantenere la freccia alla corda durante la fase di allungo e di successivo rilascio
Alette: molto importanti, specie nelle lunghe distante, servono a stabilizzare la traiettoria di volo della freccia.
Peso della freccia
Per peso della freccia si intende usualmente la somma delle masse dell'asta, punta, cocca ed impennaggio. Ovviamente non sempre frecce pesanti sono più rigide di quelle leggere. Una modificazione del peso della
freccia causa inevitabilmente variazioni nella balistica, cioè nel punto di impatto sulla verticale. Per effetto della resistenza dell'aria, più la velocità è alta, più la gravità fa la parte del leone. I primi 30 metri generalmente sono i
meno influenzati dalla caduta gravitazionale; a parità di velocità. Più la freccia è pesante, maggiormente mantiene la sua velocità.
Unire il tutto
Attraverso delle corde speciale per alette e per punte, si passa successivamente ad unire questi pezzi per assemblare la freccia.
Potrebbe sembrare semplice da fare, ma in realtà una buona freccia richiede un adeguato BILANCIAMENTO che qui non tratteremo (se sei interessato all'argomento, contattatici e ti spiegheremo come fare).
In basso: Impennatore può montare alette dritto o inclinate naturali o in plastica.
Potrebbe sembrare semplice da fare, ma in realtà una buona freccia richiede un adeguato BILANCIAMENTO che qui non tratteremo (se sei interessato all'argomento, contattatici e ti spiegheremo come fare).
In basso: Impennatore può montare alette dritto o inclinate naturali o in plastica.
Guida per l'assemblaggio delle frecce in alluminio e in carbonio
Al seguente link troverete una guida per la creazione e messappunto delle frecce.
http://www.arciericastelliromani.it/files/assemblaggio-frecce-frank-pearson.pdf
http://www.arciericastelliromani.it/files/assemblaggio-frecce-frank-pearson.pdf